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A tu per tu con Daniele Novara: su tecnologie e nuove frontiere della scuola digitale.


Lo scorso 15 marzo, durante il Forum Scuola, manifestazione di incontro e confronto tra scuole e stakeholders organizzata dal Comune di Genova all’Istituto Nautico San Giorgio, abbiamo avuto la possibilità di incontrare Daniele Novara, pedagogista, scrittore e formatore, uno dei massimi esperti italiani in campo pedagogico e fondatore del Centro PsicoPedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti.

Novara è un attivo sostenitore della scuola delle competenze: una scuola e una cultura dell’apprendimento che non siano una gara per il voto migliore, ma un’occasione di crescita dove chi sa qualcosa può insegnare a chi ancora non sa. Un’idea di istruzione basata sul lavoro tra pari, senza perdere di vista l’aspetto positivo della valutazione come strumento di crescita di ragazze e ragazzi.

Durante il nostro incontro abbiamo parlato anche dell’apporto del digitale nella didattica e di come gli strumenti tecnologici, se usati correttamente, possono rappresentare una grande possibilità per docenti e studenti.

Di seguito la nostra intervista.

Professor Novara come deve essere l’approccio al digitale nella didattica della Scuola 4.0?

Il mio pensiero è molto semplice: una tecnologia digitale che volesse sostituire completamente le funzioni manuali dell’esperienza dell’alunno sarebbe destinata al fallimento. Lo vediamo già quando si cerca di far utilizzare la tastiera ai bambini nei primi sei anni di vita: gli si creano gravi inceppamenti sulla letto-scrittura in prima, seconda e terza elementare. Per cui, la LIM è un ottimo strumento, così come i computer e i tablet ma utilizzati in maniera sociale, insieme e in gruppo.

Una scuola digitale che quindi sfrutti lo strumento tecnologico come occasione per imparare insieme e confrontarsi?

Il digitale è e sarà sempre di più un contributo eccezionale proprio a spezzare la lezione frontale, viceversa se ognuno ha il suo tablet chiuso nel suo guscio c’è rischio che si vada o si ritorni verso la DAD, che era un altro modo di fare lezione frontale. Un modo che il Covid ci ha segnalato non sia sempre funzionale, e non è il caso di ripeterlo. Per cui, riassumendo: in generale è ottima la tecnologia digitale che ci permette di lavorare insieme anche con questi strumenti e di far fronte alla necessità di superare la scuola verticale e verticistica.