loghi FSE

La tecnica didattica del debate può essere vista come una tecnica opposta a quella del cooperative learning: qui due persone o due gruppi si contrappongono perorando ciascuno una posizione opposta su un determinato tema. Usualmente, al termine del confronto solo una parte risulta vincente, perché un pubblico decide di "votare" una delle due posizioni o perché al termine di un sondaggio interno ai gruppi si verifica quale delle posizioni è risultata la più convincente.

Capacità di persuasione e di comunicazione efficace, abilità di porre adeguatamente domande e problemi, sono le competenze che vengono esercitate con questo tipo di metodologia. Naturalmente, se si contrappongono due gruppi al loro interno si creano dinamiche collaborative e - seguendo le evidenze di letteratura sul tema della collaborazione e la competizione - si creano le condizioni per una produttività ottimale: cooperazione interna al gruppo e competizione con i gruppi esterni.

LO SCHEMA DEL DEBATE NELLA DDI

  1. La consegna che il docente fornisce agli studenti per realizzare un debate parte dal proporre di cercare argomenti e documenti utili per appoggiare una delle due posizioni: capacità di ricerca in rete, valutazione delle risorse e archiviazione di queste per poi mostrarle durante il dibattito, è la competenza richiesta in questa fase di lavoro
  2. Dopo una valutazione dell'opinione più diffusa (fra i membri del gruppo o fra il pubblico che può assistere al dibattito) si procede a illustrare le posizioni opposte. Il confronto si deve svolgere in modo ordinato e - si spera - in questo modo gli studenti acquisiscono la competenza di "presa di turno" e di "ascolto". Ogni gruppo per mezzo del portavoce - o a turno - espone gli argomenti a favore del problema posto
  3. O i membri dei due gruppi o il pubblico pongono domande ai "contendenti": la capacità di individuare gli argomenti più significativi per approfondire, fugare dubbi, rispondere a provocazioni sarà la competenza che gli studenti mettono in gioco in questa fase. Anche il "pubblico" deve essere preparato: prima che si pongano le domande il pubblico (a coppie, in piccolo gruppo) elabora infatti le proprie domande. Il docente potrebbe intervenire nei piccoli gruppi e guidare gli studenti a individuare i temi chiave delle domande in modo da poter riassumere facilmente gli interventi e i dubbi e insegnare ad astrarre e individuare i nuclei fondanti delle domande/perplessità emerse in modo diretto ascoltando i due gruppi
  4. Il docente propone un ultimo sondaggio per verificare se le posizioni iniziali dimostrate dal gruppo classe si sono modificate

DEBATE E TECNOLOGIE DIGITALI NELLA DIDATTICA DIGITALE INTEGRATA

Materiali didattici. Ogni contendente realizza un materiale didattico digitale per appoggiare il punto di vista da difendere: una presentazione, una mappa che riporta i punti chiave, una bacheca dove sono appuntati gli argomenti con il link a materiali di approfondimento e a supporto del contraddittorio.

Interazione. Come creare interazione fra i due gruppi? Come creare la situazione di un vero dibattito? All'interno di una videoconferenza, il confronto si attua nel momento in cui il docente dà la parola a turno ai due contendenti; in un ambiente virtuale, dove gli avatar degli studenti si contrappongono (come ad esempio Gather Town); per via testuale, su piattaforme specificatamente utilizzate per mostrare diversi punti di vista e raccogliere impressioni e domande (v. approfondimento "Kialo.edu"). Se il dibattito è fra due gruppi, il pubblico potrebbe lasciare le proprie domande su una lavagna condivisa e i "contendenti" - riuniti in una stanza di video conferenza privata - possono leggere le domande, preparare una risposta e tornare nella videoconferenza principale.

Formulazione di domande. Il momento di "problem posing" potrà essere svolto in sincrono tramite videoconferenze di gruppo, ma anche in ambienti di interazione asincrona. Uno strumento di messenger non sembra lo strumento di comunicazione più adeguato per l'approfondimento e il confronto fra le coppie o i piccoli gruppi del pubblico: meglio un forum, o una mailing list per permettere la scrittura di testi più lunghi e articolati. Il docente può partecipare alle discussioni di chi formula le domande e orientarne la formulazione, il tono...

Allegati