La metodologia della "Didattica Breve" non è fra le più conosciute nella letteratura della didattica digitale, ma la troviamo citata nel documento MIUR delle Linee guida per la DDI e approfondendo questa metodologia nata negli anni '70 del 1900, troviamo elementi di grande interesse per la didattica digitale oggi. Un'anteprima: si configura come una metodologia generatrice di "qualità", e generatrice di "tempo".
Il termine "Didattica Breve" e la metodologia ad esso connessa, sono entrate nel linguaggio della didattica grazie al contributo di un professore universitario il prof. Filippo Ciampolini, docente di Elettrotecnica all'Università di Bologna che "distillò" (vedremo questo verbo come fondamentale per la metodologia) un metodo per rendere significative e pregnanti le sue lezioni, progettate nel dettaglio per dare il massimo ai suoi studenti. Quali sono i concetti chiave di questa metodologia?
DISTILLAZIONE VERTICALE
Progettazione dell'intero insegnamento annuale in modo da rendere esplicito "l'indice" dei contenuti. Naturalmente questo comporta una selezione - un distillato - dell'intero corpus di cui si compone una disciplina (a seconda del curricolo di Istituto, della programmazione del consiglio di classe se interdisciplinare, della decisione del docente). Risultato: evidenziare la "logica" del corso e quindi una capacità di "dominare" la disciplina da parte degli studenti.
Nella didattica digitale. Il docente definisce l'indice di tutti gli argomenti che tratterà nell'anno scolastico e questi diventano "macro-blocchi" sul portale e-learning: in Google Classroom "Argomenti del corso", in Microsoft 365 "Canali del team" o "cartelle" nell'area File del Canale principale, in Moodle "Argomenti" visualizzati in vario modo: sequenziali, a etichette, a box,...
Gli studenti aprendo il portale vedono l'organizzazione della piattaforma e iniziano a comprendere i macro-contenuti disciplinari, la "logica" della disciplina, il suo linguaggio.
Ma il docente può dare nella prima lezione anche una rappresentazione grafica dell'articolazione della sua disciplina: mappe, diagrammi di flusso, rappresentazioni a blocchi con i tanti strumenti digitali a disposizione, consentono di illustrare in modo interattivo e accattivante la struttura del corso. E… man mano che le lezioni avanzano i blocchi potrebbero colorarsi come per dire: "fatto"!
I nodi della mappa della distillazione verticale possono richiamare i nodi della mappa di altre discipline mettendo in evidenza i caratteri di interdisciplinarietà.
DISTILLAZIONE ORIZZONTALE
Siamo sempre nell'ambito della progettazione, ma qui potremmo dire che siamo nella "micro-progettazione" delle singole lezioni/moduli. Ogni argomento "dell'indice" del corso viene spiegato e approfondito nella sua logica interna. Qui i materiali didattici creati dal docente sono i protagonisti. Il docente prepara attentamente la lezione realizzando materiali didattici mirati a veicolare i soli contenuti "essenziali", un nuovo distillato. Questo per evitare di "perdere tempo" dilungandosi in lezioni-monologo del docente. Scrive il prof. Ciampolini: A coloro che troppo frequentemente si affidano soltanto al proprio talento o mestiere, forse varrebbe la pena di citare la frase che (se non ricordo male) Pascal, scrivendo un giorno a un amico, avrebbe detto: "scusami, oggi ti scrivo a lungo perché non ho avuto il tempo per pensare". Parafrasando un po', essa potrebbe diventare il "mea-culpa" di molti insegnanti "bravi" nei confronti dello studente: "scusami, oggi ti insegno a lungo perché non ho avuto il tempo per pensare sul come farlo in breve".
Nella didattica digitale. Negli anni '70 poteva risultare innovativo un metodo che basava il veicolare i contenuti didattici su mappe (forse visualizzate su "lucidi"?), oggi i docenti possono creare materiali digitali multimediali come video, presentazioni, mappe interattive, pagine web che contengono gli elementi davvero qualificanti e utili per comprendere i contenuti di quella lezione. E tutti stanno ormai comprendendo che i video non devono essere troppo lunghi come pure le presentazioni, le mappe, le pagine web.
RISPARMIO DI TEMPO
Ma come usare il tempo che "avanza" in una lezione dove il momento espositivo è stato "distillato" con un materiale breve e sintetico, seppur nel rispetto del rigore scientifico e dei contenuti? I teorici della Didattica Breve negli anni '70 suggerivano di usare il tempo guadagnato per mettere in evidenza gli aspetti interdisciplinari dei contenuti della lezione; per recuperare eventuali gap di abilità/conoscenze/ attività di studio guidato, magari con gli studenti che creano mappe proprie per mettere in evidenza il "distillato orizzontale" della lezione.
Nella didattica digitale. Ormai i paradigmi della lezione costruttivista che si concretizza nel metodo flipped o nella lezione segmentata sono il riferimento indiscusso della qualità della didattica digitale: brevi materiali didattici (magari forniti in anticipo cognitivo tramite i portali e-learning) e sfruttare il tempo insieme - docente/studenti - per guidare gli studenti a mettere in gioco le conoscenze apprese con attività di tipo individuale o collaborativo.
RICERCA METODOLOGICA DISCIPLINARE
Il docente con la Didattica Breve diventa "automaticamente" - secondo i suoi ideatori - un ricercatore: i materiali forniti sono stati utili? le attività proposte lo sono state? le risposte portano i docenti a rivedere e rimodulare la propria didattica affinché possa diventare sempre più significativa. Un docente che insegna (distillando…), allena (guidando durante il tempo oltre i materiali e attuando valutazione formativa), osserva i risultati per migliorare sempre.