Con la flipped classroom si "flippa", cioè si "invertono" diverse componenti del processo didattico: la lezione viene fruita dagli studenti a casa e a scuola si fanno i compiti, quindi l'insegnante partecipa alla costruzione di nuove conoscenze invece che "trasferirle" soltanto; gli studenti prendono la parola e supportati dalle tante informazioni presenti nel web condividono nuove conoscenze in classe, quindi l’insegnante "flippa" da un ruolo "autoritario" di detentore della conoscenza a un ruolo "autorevole" di guida per aiutare a comprendere la bontà delle informazioni rintracciate e filtrare quelle veramente utili agli scopi della lezione.
ANTICIPAZIONE COGNITIVA
Il docente prepara la lezione che verrà fruita dagli studenti a casa. Grazie alle potenzialità offerte dal digitale non si limita ad assegnare un compito ma costruisce materiali didattici originali (come una registrazione video con i contenuti utili a svolgere in classe le attività di apprendimento che ha già progettato, arricchiti e presentati con schemi, mappe/immagini interattive, brevi video di approfondimento, testi aggiuntivi da leggere…) e si pone come mediatore della conoscenza in oggetto.
Fondamentale è la richiesta di feedback agli studenti rispetto alla loro fruizione/comprensione del materiale proposto: la compilazione di un quiz, la realizzazione di una sintesi (per parole chiave, con una mappa), un commento in un forum... L'importante è che sia un tipo di feedback che il docente può facilmente e velocemente monitorare, così da verificare che le attività di apprendimento siano proporzionate alle abilità degli studenti (v. approfondimento "Materiali didattici").
ATTIVITÀ DI APPRENDIMENTO IN CLASSE
Il docente progetta attività di apprendimento da svolgere in aula per usare conoscenze e abilità apprese con i materiali didattici dell'anticipazione cognitiva. Nel caso che alcuni studenti non abbiano fruito del materiale proposto o abbiano ancora dubbi e lacune, si può utilizzare parte del tempo della lezione per riprendere i contenuti risultati ostici.
Di solito nella metodologia flipped si sfrutta il momento insieme (in classe o a distanza) per allenare anche abilità sociali e di progettualità proponendo lavori di gruppo secondo la modalità dell'apprendimento collaborativo che può prevedere anche momenti di lavoro individuali da parte degli studenti. Si genera così un continuo feedback e presenza per supportare e monitorare le attività che svolgono gli studenti avendo previsto momenti di check intermedi per il lavoro che gli studenti svolgono (v. approfondimento "Videoconferenza"). Nel dettaglio:
MOMENTO DELLA VALUTAZIONE
Il docente chiude le attività didattiche condotte secondo la modalità "flipped" (che possono durare anche più di una lezione!) con una valutazione delle attività svolte durante la lezione. In particolare:
Le metodologie per la DDI suggerite dalle Linee guida ministeriali sono quelle "centrate sul protagonismo degli alunni" dove la lezione diventa "agorà di confronto, di rielaborazione condivisa e di costruzione collettiva della conoscenza". Tali metodologi e didattiche mettono in evidenza tre elementi critici:
Negli approfondimenti focalizziamo l'attenzione sulle metodologie trattate, proponendo una check list per verificare che di volta in volta siano stati presi in considerazione gli aspetti fondamentali.
Per rendere protagonisti gli studenti in percorsi formativi che li tengano vigili e coinvolti anche se "soli" nelle loro camere e potenzialmente distratti dall'alternarsi di presenza e distanza, attività caratterizzate dalla interdisciplinarietà permetto di catturare l'attenzione degli studenti che impegnati nella realizzazione di una specifica attività, approfondiscono e toccano una pluralità di temi delle singole discipline.
I docenti durante le lezioni possono contestualizzare la formazione disciplinare nelle attività pratiche richieste agli studenti che grazie al supporto delle tecnologie possono realizzare artefatti digitali dando spazio alla creatività e ai talenti personali.
Come progettare una attività interdisciplinare?
Immaginiamo i docenti di un consiglio di classe impegnati a creare la mappa concettuale dei nuclei tematici della propria disciplina: concetti chiave che sia ampliano in una rete di contenuti, nomi di autori, eventi contemporanei correlati….
Da qui si può seguire un processo basato sui contenuti o sulla progressione temporale.
Per parlare di "setting d'aula" per la Didattica Digitale Integrata focalizziamo l'attenzione sui tre setting approfonditi sia con il confronto con i docenti della Community sia in occasione del webinar Didattica Digitale Laboratoriale realizzato dal Progetto regionale mercoledì 11 novembre 2020.
Prima di affrontare i "setting d'aula", inquadriamo il tema - a cui si fa esplicito riferimento nelle Linee Guida ministeriali per la DDI - nel più ampio contesto del significato che questa espressione ha assunto negli ultimi anni. Anche come conseguenza della progressiva introduzione delle tecnologie digitali nella Scuola, che promuovono un approccio pedagogico di tipo costruttivista basato sul coinvolgimento attivo degli studenti, è avvenuto - anche nel linguaggio - un cambiamento di prospettiva: dalla scuola come luogo in cui si insegna, ad ambiente in cui si apprende.
Per la Didattica Digitale Integrata, le Linee Guida indicano che nel predisporre le attività da proporre alla classe in modalità sincrona, i docenti hanno cura di predisporre un adeguato setting "’aula virtuale evitando interferenze tra la lezione ed eventuali distrattori. Di che tipo di "lezione" si sta parlando? Alcune metodologie – si legge nelle Linee guida per la DDI - si adattano meglio di altre alla didattica digitale integrata, […] metodologie fondate sulla costruzione attiva e partecipata del sapere da parte degli alunni.
Quale premessa per i tre allestimenti descritti più avanti, è bene tenere a mente che esistono alcuni elementi chiave per un setting efficace:
E allora, quali setting allestire per la Didattica Digitale Integrata? Quali strumenti hardware e software è meglio utilizzare e quali sono i comportamenti attesi dai docenti e dagli studenti? Di quale supporto strumentale necessita il docente per svolgere le sue lezioni, assicurando non solo efficienza nella sua azione ma anche efficacia realizzando una didattica centrata sugli studenti e inclusiva, capace di creare il giusto clima motivazionale?
SETTING 1 - ALLESTIMENTO BASE
Il setting di base può essere realizzato nel caso di Didattica Digitale Integrata dove il docente è a Scuola in aula - con una parte di studenti in presenza e una parte di studenti a casa per rispettare le norme di distanziamento sociale. Sicuramente il setting in questione è elettivo in caso di Didattica a Distanza in ambiente casalingo qualora sia il docente sia gli studenti siano costretti a lavorare a distanza per motivi di emergenza (non solo sanitaria, ma anche ad esempio per allerte meteo).
La dinamica della lezione. Con questo primo setting è possibile trasporre in un ambiente virtuale alcune delle attività didattiche tradizionali che si svolgono in presenza come spiegazioni e verifiche orali. Il docente seduto alla cattedra (o alla scrivania) utilizza la webcam e il microfono usualmente connesso al dispositivo (il portatile in dotazione alla classe o dell’insegnante a casa). Nel caso di Didattica Digitale Integrata il docente usa gli strumenti di videoconferenza: il video, per il contatto visivo con gli studenti a casa; la condivisione schermo, per proporre presentazioni, applicativi, etc... Se ha a disposizione una LIM o un proiettore in classe connesso al computer, le medesime risorse che condivide con gli studenti a casa sono proiettate sul device a muro e sono quindi a disposizione degli studenti in aula.
ATTENZIONE! Il docente dovrà porre attenzione a stare sufficientemente vicino al microfono in modo che gli studenti a casa lo possano sentire tanto quanto gli studenti in aula, e dovrà porre attenzione a dividere il suo sguardo fra studenti in aula e telecamera - per "guardare negli occhi" gli studenti a casa.
Attività degli studenti. Se gli studenti in aula hanno tutti un proprio dispositivo (o almeno uno ogni due o tre studenti) è possibile organizzare lavori di gruppo. Per mantenere le distanze di sicurezza in aula si possono creare isole con i banchi, ognuna dotata di un dispositivo per permettere a ogni studente (o gruppo di studenti) in presenza di lavorare con un compagno a casa (uno del gruppo avrà le cuffie per mantenere il contatto con il compagno a casa). Se gli studenti sono tutti a casa, avranno un dispositivo ciascuno: il docente potrà creare piccole stanze di videoconferenza per suddividere i lavori fra i gruppi, che poi si "incontreranno" in plenaria al termine della lezione per condividere i lavori svolti.
Tips and tricks per lezioni interattive. La condivisione dello schermo può essere arricchita da attività dinamiche grazie all'uso di strumenti quali lavagne o muri virtuali. Per spunti e suggerimenti, nell'approfondimento "Videoconferenza" sono raccolti video-tutorial specifici realizzati dai docenti della Community.
SETTING 2 - ALLESTIMENTO A INTERMEDIA INTERATTIVITÀ
Il secondo setting proposto può essere realizzato prevalentemente per la Didattica Digitale Integrata, con il docente a scuola in uno spazio attrezzato da tecnici per garantire l'efficienza degli apparati. Anche in Didattica a Distanza è possibile realizzare questo secondo setting, ma le competenze tecniche dell’insegnante devono essere di livello avanzato.
La dinamica della lezione. Con questo secondo setting si può realizzare la stessa didattica descritta per il precedente, con l'aggiunta della possibilità di arricchire i momenti di didattica con interazioni da parte di chi è presente in aula e un coinvolgimento maggiore da parte di chi segue la lezione in remoto. Non essendo verosimile un setting così strutturato per tutte le aule di un istituto, sicuramente è ipotizzabile per dei laboratori ad hoc da sfruttare per esperienze o attività di simulazione pratica. Con questo setting il docente recupera "presenza scenica", perché grazie a una webcam aggiuntiva e al microfono ambientale (magari usando anche un microfono ad archetto) può stare in piedi, muoversi per l’aula fisica recuperando il movimento ingrediente importante per creare relazione con gli studenti. Con il microfono ambientale è possibile per gli studenti in aula parlare ed essere uditi dai compagni a casa e viceversa. Il docente potrà avere due computer e altrettanti schermi a disposizione: Il primo, collegato alla LIM / Proiettore / microfoni / webcam esterna, sarà stabilmente configurato dal tecnico di istituto e permetterà di visualizzare gli studenti a casa e i loro monitor, quando condivisi, fornendo sempre una rappresentazione virtuale della classe a distanza. Il secondo computer, sempre collegato alla LIM ma potrà contenere i materiali da condividere - potrebbe essere il portatile personale del docente che si collega al principale della classe per poter mostrare sullo schermo (in classe e condiviso con gli studenti a distanza), ma che non gestisce la parte tecnica dei collegamenti video e audio.
ATTENZIONE! Il docente dovrà porre attenzione a stare nel raggio di ripresa della webcam aggiuntiva, dovrà scandire le parole adeguatamente per poter ben sentito da casa. Dovrà comunque puntare lo sguardo alla telecamera che riporta a chi a casa l’ambiente classe: lui sta parlando e coinvolgendo TUTTI i suoi alunni!
Attività didattiche. Con questa configurazione è possibile realizzare due tipologie particolari di attività didattiche: quella laboratoriale e quella che possiamo definire di "auditorium". La seconda telecamera può essere rivolta su un bancone di lavoro dove il docente esegue attività laboratoriali che vengono riprese e trasmesse a distanza e sullo schermo in classe: la tecnologia aumenta la possibilità di zoomare su quanto avviene sul bancone. La presenza di una webcam e di un microfono ambientale permette di realizzare attività di "auditorium": immaginiamo la classe "al contrario". Gli studenti in classe danno le spalle alla LIM/schermo dove sono visibili tutti gli studenti a casa come se fossero tutti "in ultima fila": chi parla è sul fondo della classe (se poniamo che la testa della classe è quella dove sta la LIM/schermo) e ha la webcam aggiuntiva puntata su di lui. La presenza di webcam aggiuntiva e microfono ambientale permette di realizzare anche dibattiti misti: da un lato gli studenti in aula, dall’altro quelli a casa, tutti rappresentati sulla LIM/schermo.
Tips and tricks per la DaD (e non solo). Se la scuola non ha la possibilità di installare due webcam in una classe (e se a casa il docente non ha due webcam) è possibile utilizzare il cellulare per fare da "mirroring": come fare? Consultate l'elenco di tutorial realizzati dai docenti della Community, raccolti nell'approfondimento "Videoconferenza".
SETTING 3 - ALLESTIMENTO PER UNA COMPLETA INTERATTIVITÀ
Il terzo setting consente, grazie all’uso di strumenti per la regia e la gestione di più connessioni e videocamere, una completa interattività: l'aula diventa un "set televisivo" e il docente, meglio se coadiuvato da un assistente tecnico, coordina la trasmissione, orchestrando oltre ai propri interventi anche quelli degli studenti e di eventuali esperti coinvolti. Questo terzo setting risulta più indicato, sia per la complessità che per sua natura, a situazioni istituzionali della scuola piuttosto che alla quotidiana didattica: Open Day con le famiglie, convegni tematici, collegi docenti allargati, eventi collaborativi tra scuole, progetti con altri enti/soggetti.
La dinamica della lezione. La ricchezza di hardware e software prevista in questo setting può garantire la realizzazione di attività coinvolgenti e interattive. Nella didattica gli studenti - che sarebbe auspicabile non avessero soltanto uno smartphone ma almeno dei notebook o tablet - potrebbero realizzare artefatti digitali o documenti condivisi come giusta conclusione di attività didattiche particolarmente articolate. Fra gli hardware aggiuntivi l'uso di tavolette grafiche potrebbe consentire la realizzazione di elaborati anche in ambito artistico e tecnico. Il docente, opportunamente coadiuvato da un assistente tecnico, gestirà un software di regia e streaming, come OBS Studio (free), orchestrando i diversi contributi in una trasmissione audio/video dal feeling professionale, fruibile anche successivamente. In una situazione di evento istituzionale, si potrebbe immaginare un banco dei relatori inquadrati da un set di telecamere e strumenti per l'illuminazione adeguati, che parlano ad un pubblico in parte in aula e in parte a distanza. Potranno inoltre condividere contenuti sullo schermo, alzarsi e illustrare, anche con competenza scenica, quanto proiettato alle loro spalle su un display a muro. La regia coordina gli interventi di relatori in presenza e a distanza
Gli Istituti scolastici hanno posto particolare attenzione a monitorare i bisogni degli alunni, anche in termini strumentali, al fine di garantire comunicazione e operatività durante la Didattica a Distanza e per sopperire alle esigenze che - anche in caso di Didattica Digitale Integrata - devono affrontare studenti e famiglie.
Grazie agli stanziamenti ministeriali e alle dotazioni già a disposizione delle Scuole ogni Istituzione scolastica ha effettuato una analisi dei bisogni seguendo principalmente due differenti modalità: sondaggi all'interno delle classi effettuati dai docenti coordinatori di classe anche con la collaborazione dei genitori rappresentanti; possibilità di richiesta diretta da parte delle famiglie per garantire il diritto alla riservatezza. Apposite circolari sono state inviate alle famiglie tramite registro elettronico e veicolate poi nei canali di comunicazione anche informali fra genitori.
Di seguito il dettaglio di come la maggior parte degli Istituti ha affrontato l'analisi dei fabbisogni e quindi la concessione di disposizioni in comodato d'uso o l'adozione di metodiche BYOD.
ANALISI DEI BISOGNI
La formula del comodato d'uso è quella indicata dalle note ministeriali e utilizzata per fornire le strumentazioni agli studenti che non ne avessero di proprie per seguire la "scuola a distanza". Ma quali criteri di priorità sono stati adottati dalla maggior parte delle scuole per definire a chi fornire gli strumenti in comodato d'uso - valutate in primis le condizioni reddituali della famiglia tramite documentazione specifica e necessità specifiche di studenti in caso di presenza di Bisogni Speciali?
BUONE PRATICHE PER ASSEGNAZIONE DEL COMODATO D'USO
I contratti stipulati fra Istituzioni scolastiche e chi esercita la responsabilità genitoriale (alcune scuole lo richiedono anche in caso di studenti maggiorenni) seguono la seguente struttura:
BYOD, BRING YOUR OWN DEVICE
È chiaro che in DaD agli studenti è stato richiesto di usare nelle proprie case i dispositivi personali, ma in Didattica Digitale Integrata, quando gli studenti si recano a scuola a giorni alterni o in una configurazione che prevede la collaborazione a distanza con i compagni rimasti a casa, possono gli studenti utilizzare i propri dispositivi?
La risposta è sì, per assicurare una didattica adeguata alle esigenze dell'emergenza della Didattica Digitale Integrata, ma anche in prospettiva e nella didattica "tradizionale" quando le tecnologie vengono a supporto delle metodologie didattiche utilizzate dai docenti per rendere più coinvolgenti le lezioni e preparare gli studenti alle competenze digitali richieste ormai dal nostro vivere in una società digitale. Gli elementi base per creare a scuola i presupposti di un uso sicuro ed efficace dei dispositivi personali sono i seguenti:
REPOSITORY PER COMPITI E VERBALI SCOLASTICI
Le Linee guida per la Didattica Digitale Integrata contengono una indicazione che mette le basi per un utilizzo delle risorse digitali prodotte dai docenti, dagli studenti, durante le attività istituzionali scolastiche non solo "per l'emergenza" ma come artefatto con una dignità formale nell’ottica della digitalizzazione delle risorse documentali che ogni amministrazione pubblica ha come obbligo di legge.
Il Patto che la scuola stringe con le famiglie è contenuto nel "Patto educativo di corresponsabilità", il documento in cui sono resi espliciti gli impegni che si assumono le tre componenti fondamentali dell'azione educativa: la Scuola, lo Studente, la Famiglia.
È la "carta" su cui si gioca la relazione fra gli attori che quotidianamente agiscono nella scuola. Il riferimento normativo è il Decreto del Presidente della Repubblica 21 novembre 2007, n. 235. Focalizziamo in questa sezione l'attenzione sugli impegni che si prendono rispettivamente la Scuola e la Famiglia e che al tempo della Didattica Digitale Integrata sono stati rivisti per rispondere alle esigenze di questo delicato momento.
Procediamo per elementi chiave in modo da poter offrire uno schema generale con alcune integrazioni dalle esperienze delle scuole.
IL PATTO DI CORRESPONSABILITÀ "PRIMA" E AL TEMPO DELLA DDI - Gli impegni della scuola
Impegni "istituzionali"
Impegno alla comunicazione
Impegno al benessere psico-fisico e alla sicurezza
IL PATTO DI CORRESPONSABILITÀ "PRIMA" E AL TEMPO DELLA DDI - Gli impegni della famiglia
Impegni "istituzionali"
Impegno alla comunicazione
Impegno per la co-partecipazione al processo didattico
INTEGRAZIONI DALLE ESPERIENZE DELLE SCUOLE
Come integrare il "freddo" documento che le Famiglie firmano a inizio anno con azioni finalizzate a rendere vive le regole e gli impegni che reciprocamente ci si prende?
Le famiglie al tempo della Didattica Digitale Integrata hanno due esigenze principali. Nella distanza che si crea con la chiusura parziale o totale della Scuola, genitori e tutori vanno tenuti informati e istruiti.
Informare
Istruire le famiglie
Come per la scuola e le famiglie, anche per gli studenti le regole per una corretta vita scolastica sono contenute nel Patto di Corresponsabilità e si basano sullo statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria (GU Serie Generale n.293 del 18-12-2007).
A cosa si impegnano gli studenti firmando il "patto di corresponsabilità"? In modo coerente con gli impegni che Scuola e genitori si assumono, anche gli studenti si impegnano a seguire le regole dell'Istituto in materia di comportamenti fuori e dentro alla classe. Il linguaggio di solito è molto burocratico e si parla di "sanzione" e "infrazioni", ma - bisogna riconoscerlo - sempre con una attenzione pedagogica: il fine è quello di assicurare il rispetto di comportamenti funzionali al corretto svolgimento dei rapporti all'interno della comunità scolastica.
LE REGOLE OGGI, AL TEMPO DEL CORONAVIRUS
Oggi con l'emergenza della pandemia, gli studenti firmando il Patto di Corresponsabilità si assumono la responsabilità di rispettare anche tutte le regole necessarie per affrontare il Coronavirus: si impegnano a rispettare le distanze di sicurezza, a indossare i dispositivi di protezione (se a scuola), ad accettare le procedure di controllo, prevenzione e azione per arginare la diffusione del virus.
Nel caso di "lezione a distanza" occorre siano adottare alcune responsabilità ben riassunte dal decalogo "Il Galateo della DaD e della DDI" (in allegato), contenuto sviluppato dal docente e formatore ligure Andrea Cartotto. Da soli nello spazio di studio casalingo, gli studenti vengono richiamati a regole da seguire per assicurare decoro, attenzione, proattività.
LA SFIDA
Ma qual è la sfida, a sentire i tanti docenti che nelle piazze virtuali italiane e internazionali si confrontano sul tema delle regole da far seguire agli studenti oggi al tempo del Covid? La sfida è riuscire a coinvolgere gli studenti stessi a definire le regole da seguire, perché soli dietro allo schermo e dovendo affrontare criticità nuove dovranno credere nelle regole della scuola, farle proprie, seguirle per vocazione e non per timore delle "sanzioni" (vedi allegato).
Come fare? Di seguito una strategia in quattro passi, sintetizzata nell'infografica in allegato.
L'orario delle lezioni è la vera sfida della Didattica Digitale Integrata per gli Istituti di Secondaria di II grado chiamati a ripensare non solo gli ingressi a scuola, ma ad accettare la sfida della didattica digitale ripensando alle attività didattiche da distribuire in modalità sincrona e asincrona.
Le Linee guida richiamano all'Autonomia scolastica che concede agli Istituti la possibilità di definire con decisione del Collegio Docenti, nuove modalità di orario per la conduzione della didattica fermo restando gli orari di servizio dei Docenti e l'assicurare qualità di apprendimento per gli studenti.
Le articolazioni con cui le Scuole hanno deciso di affrontare la DDI sono state differenti e non è possibile definire una casistica precisa. Possiamo comunque indicare le principali:
Molti Istituti hanno riformulato la durata oraria della lezione (la maggior parte 40 o 45 minuti di lezione a fronte dei tradizionali 55) per concedere adeguati momenti di riposo agli studenti che frequentano le lezioni a distanza e anche per prevedere momenti di raccordo e spiegazione da parte dei docenti per orientarsi nella complessità che deriva dal doversi muovere negli ambienti della didattica digitale.
Nel caso dei turni pomeridiani le criticità più usuali affrontate dalle scuole sono state le seguenti:
Il Piano Scolastico per la Didattica Digitale integrata indica le misure che ogni Istituzione scolastica adotta per assicurare la realizzazione del complesso equilibrio tra sicurezza, in termini di contenimento del rischio di contagio, benessere socio emotivo di studenti e lavoratori della scuola, qualità dei contesti e dei processi di apprendimento e rispetto dei diritti costituzionali alla salute e all'istruzione (pag. 5 del documento Piano Scuola 2020/2021).
Il Piano Scolastico per la Didattica Digitale Integrata è da redigere da parte di ogni Istituzione scolastica e integrato nel PTOF. Tiene conto e formalizza l'esperienza di Didattica a Distanza sperimentata durante il lockdown della primavera 2020 ed è il documento dove ciascuna istituzione scolastica dichiara le modalità prescelte per riprogettare l'attività didattica, con particolare riguardo alle necessità specifiche degli alunni con disabilità, con Disturbi Specifici dell'Apprendimento e con altri Bisogni Educativi Speciali (pag. 17 del documento Piano Scuola 2020/2021).
I DOCUMENTI MINISTERIALI DI RIFERIMENTO
Le indicazioni su come stendere il Piano Scolastico per la Didattica Digitale Integrata sono contenute in due documenti principali:
Le integrazioni sulla privacy possono essere inserite nel piano o in appositi altri documenti rifacendosi alle indicazioni del documento ministeriale "Didattica Digitale Integrata e tutela della privacy: indicazioni generali".
LA STRUTTURA GENERALE DEL PIANO
Il documento "Piano Scuola 2020/2021" indica la struttura del Piano Scolastico per la Didattica Digitale Integrata: ogni scuola stende il proprio Piano seguendo i contenuti del documento "Linee guida per la Didattica Digitale Integrata", e pertanto terrà conto dei seguenti macro "capitoli":
FOCUS SU...
Obiettivi da perseguire. Dopo il Quadro Normativo di riferimento e la dichiarazione di come si è affrontato il tema del fabbisogno strumentale degli studenti, il capitolo "Obiettivi da perseguire", viene personalizzato da ogni Scuola. Le Scuole possono qui dichiarare la "filosofia" che abbracciano nel decidere collegialmente di adottare forme di Didattica Digitale Integrata: una sorta di manifesto di innovazione pedagogica dell'Istituto dove vengono esplicitate le modalità nuove per fare didattica ormai non più in emergenza, ma come parte integrante del far Scuola. Il collegio docenti dichiara di impegnarsi nel realizzare nuove forme di didattica (interdisciplinarietà, metodologie innovative, di valutazione,...) e messa da parte la "diffidenza" verso la "didattica digitale" può dichiarare che la DDI rappresenta uno strumento utile per (tratto da alcuni Piani di Scuole secondarie di II grado):
Ordine di scuola. Dal momento che la DDI è rivolta agli alunni della scuola secondaria di secondo grado e, solo in caso di nuovo lockdown, agli alunni di tutti i gradi di scuola (pag. 3 Linee Guida DDI), si evidenzia una differenza fra le impostazioni di massima dei Piani dei due ordini di Scuola:
Benessere (safety). Nel Piano Scolastico per la Didattica Digitale Integrata possono essere messi in evidenza in modo esplicito nella definizione delle nuove modalità di far scuola, gli aspetti di benessere fisico correlato alla nuova forma di didattica: la divisione oraria del tempo scuola "davanti al computer" che assicuri pause, la proposta da parte dei docenti di opportuni setting per l'aula e la postazione di lavoro casalinga e posture corrette davanti al computer per gli studenti, la proposta di attività fisiche per stemperare l'esposizione al monitor,…
Privacy. Tutti i docenti sono chiamati ad essere informati e formati sui temi della privacy e del trattamento dei dati personali degli studenti: un grande salto culturale che obbliga tutti nella scuola a porre attenzione sulla gestione degli account personali, sulle modalità di comunicazione e condivisione nel web. La consapevolezza e i comportamenti proattivi dei docenti diverranno consapevolezza e competenza degli studenti.
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