Il progetto “Impariamo dalla storia. Le donne e la Resistenza” è stato realizzato dalla docente Rosa Michero nel corso dell’anno 2022/23 ed è un percorso che coinvolge diverse discipline, tra cui Educazione Civica, Italiano, Storia, Geografia e Tecnologia.
In particolare - dall’abstract documentato nell’Osservatorio regionale - il progetto prevede un’attività utile a studiare l’importanza delle donne partigiane in Liguria con l’obiettivo di creare cartelloni cartacei e contemporaneamente digitali in gradi di evidenziare alcune importanti figure femminili e il loro ruolo nella Resistenza.
Abbiamo intervistato la docente referente Rosa Michero.
Qual è stato il valore più evidente del progetto?
L'attività che abbiamo svolto è inserita in un percorso interdisciplinare che, partendo da riflessioni fatte in classe su importanti avvenimenti storici, ci ha permesso di utilizzare la tecnologia come strumento di lavoro utile ad evidenziare le competenze disciplinari e trasversali di ciascun alunno, le capacità di lavorare in gruppo. I tre cartelloni realizzati contengono immagini "analogiche" che sono state "amplificate" grazie al digitale ed hanno permesso a tutti i 22 alunni di esprimersi e di portare il loro contributo alla realizzazione del progetto.
Quale consiglio daresti ai colleghi per semplificare la realizzazione di una buona documentazione didattica?
E' importante documentare e raccogliere in itinere tutti i materiali e i prodotti elaborati durante le diverse fasi dell'attività. Documentare può diventare, inoltre, molto utile per valutare gli studenti e per coinvolgere alunni e colleghi.
Titolo: Impariamo dalla storia. Le donne e la Resistenza
Anno Scolastico: 2022/23
Ordine di Scuola: Primaria
Tema prevalente: Sviluppare specifiche competenze disciplinari
Scuola: Istituto I.C.Varazze-Celle
Docente: Michero Rosa
Link a documentazione: https://wakelet.com/wake/N2ZsSoIt-n8C9fvStp8Hf
Il progetto “Separazione solido-liquido” è stato realizzato dalla docente Teresa Arata nel corso dell’anno scolastico 2020/21 coinvolgendo l’ambito delle scienze e tecnologie chimiche. L’attività si è rivolta a una classe 3a di scuola secondaria di secondo grado.
In particolare - dall’abstract documentato nell’Osservatorio regionale - il progetto si è sviluppato come un’attività di flipped learning dove gli alunni, suddivisi in gruppi di lavoro, hanno prodotto presentazioni relative a sedimentazione, filtrazione e centrifugazione.
Abbiamo intervistato la docente referente Teresa Arata.
Qual è stato il valore più evidente del progetto?
Rendere attivi gli studenti nello studio di operazioni unitarie e relative apparecchiature, attraverso la produzione di una presentazione che doveva rispettare determinate caratteristiche.
Quale consiglio daresti ai colleghi per semplificare la realizzazione di una buona documentazione didattica?
Precisare gli obiettivi, i mezzi utilizzati, il materiale fornito e la griglia di valutazione utilizzata per valutare i lavori svolti dagli studenti.
Titolo: Separazione solido-liquido
Anno Scolastico: 2020/21
Ordine di Scuola: Secondaria II°
Tema prevalente: Altro
Scuola: I.T. “Ferraris Pancaldo”
Docente: Teresa Arata
Link a documentazione: https://padlet.com/teresaarata/il-mio-padlet-sfavillante-hkt064mxc8bdvan1
Il progetto “Che vita da cellula” è stato realizzato dal docente Giulio Alluto nel corso dell’anno scolastico 2022/2023 coinvolgendo soprattutto gli ambiti delle scienze naturali, chimiche e biologiche in ottica di valorizzazione delle materie STEAM.
Nello specifico - dall’abstract documentato nell’Osservatorio regionale - si è trattato di un progetto che ha visto l’utilizzo di “Life on the Edge”, gioco didattico tipo “Tower Defence” sviluppato da docenti e studenti della Macewan Univervisity. Gli alunni sono organizzati dai docenti sentite le preferenze degli studenti in piccoli gruppi eterogenei e inclusivi: ad ogni gruppo viene fornito un pc portatile dalla scuola.
Gli studenti attraversando i diversi livelli di gioco, gestiscono l’equilibrio cellulare (omeostasi) e contemporaneamente si difendono da agenti patogeni esterni alla cellula (batteri e virus) inserendo nella membrana a doppio strato lipidico le strutture cellulari necessarie per la sopravvivenza (necessità di avere una giusta concentrazione di sostanze nutrienti e acqua) e utili alla difesa da batteri e virus.
Batteri e virus attaccano la cellula a ondate durante i diversi livelli del gioco: occorre gestire bene energia, proteine canale e strutture cellulari di difesa per superare i vari livelli. Ogni livello introduce batteri nuovi e più forti dei precedenti.
Abbiamo intervistato il docente referente Giulio Alluto.
Qual è stato il valore più evidente del progetto?
Sicuramente l'abbandono quasi totale della lezione frontale: il game ha permesso di imparare come funziona una cellula senza studiare ma giocando con i meccanismi cellulari utili a mantenere l'omeostasi e a difendersi dagli agenti patogeni.
Quale consiglio daresti ai colleghi per semplificare la realizzazione di una buona documentazione didattica?
La creazione di un diario di bordo del docente nel quale annotare giorno per giorno le attività e le dinamiche di classe, le criticità e tutte le osservazioni necessarie: naturalmente non solo scrivendo ma anche fotografando o filmando. Inoltre è importante il feedback e la valutazione dell'attività da parte degli studenti tramite semplici strumenti di autovalutazione . Il diario di bordo mi permette di "accumulare" materiale utile alla documentazione didattica.
Titolo: Che vita da cellula
Anno Scolastico: 2022/2023
Ordine di Scuola: Secondaria di II°
Tema prevalente: STEAM
Scuola: I.T.P. “Mazzini-Da Vinci”
Docente: Giulio Alluto
Link a documentazione: https://giulioallutoweb.blogspot.com/p/che-vita-da-cellula.html
Il progetto "Con Monet nasce il gusto per l'arte" ha partecipato all'edizione care del Premio Progetto Scuola Digitale Liguria per la categoria "Docente innovatore", nell'ambito della quale si è classificato all'ottavo posto.
Abbiamo intervistato la docente referente del progetto, Rosangela Lena.
Qual è stato il valore più evidente del progetto?
Il progetto prende le mosse dalla presenza della mostra su Monet al Ducale di Genova e si pone come esperienza di contatto tra arte e tecnologia a tutto tondo. Il progetto ha voluto avvicinare gli alunni all'artista e alle sue opere in modo personale e interattivo, attraverso il gioco e l'uso consapevole di molteplici strumenti digitali per trovare, conservare e riorganizzare le opere con cui erano entrati in contatto e quelle prodotte da loro stessi sulla scia di quel contatto. Dal gioco strutturato attraverso l'uso della logica del coding unplugged, allo sviluppo della manualità con il laboratorio di realizzazione della carta, dalla creatività in classe e all'aperto, all'incontro con l'artista ormai percepito come un amico: questo progetto ha sviluppato autonomia e consapevolezza negli alunni verso l'arte, perché questa non sembri qualcosa di separato dall'esperienza di ognuno.
Quale consiglio daresti ai colleghi per semplificare la realizzazione di una buona documentazione didattica?
Quando progetto un'attività didattica cerco di dettagliarla prevedendo anche eventuali imprevisti. Ho seguito con interesse e impegno il percorso formativo di A.TE.NA. che mi ha portata a prendere confidenza con la macro e micro progettazione; le prime volte può sembrare un lavoro minuzioso e inutile, ma nella pratica didattica ritengo che sia indispensabile. Raccolgo tutto il materiale durante le fasi si sviluppo delle attività e dedico tempo alla realizzazione di un prodotto finale che sia esaustivo e coinvolgente anche per i non addetti ai lavori. Ovviamente mi avvalgo della "consulenza e supervisione" dei miei alunni e soprattutto del buon clima di collaborazione del team.
Titolo: Con Monet nasce il gusto per l'arte
Anno Scolastico: 2021/2022
Ordine di Scuola: Primaria
Tema prevalente: Sostenibilità e ambiente
Scuola: IC Barabino (Genova)
Docente: Rosangela Lena - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LINK a DOCUMENTAZIONE: https://www.14dd5266c70789bdc806364df4586335-gdprlock/watch?v=AOJyT5yRwvs
Il progetto "I materiali e la raccolta differenziata" ha partecipato all'edizione care del Premio Progetto Scuola Digitale Liguria per la categoria "Docente innovatore", nell'ambito della quale si è classificato al terzo posto.
Questo l'abstract del progetto documentato nell'Osservatorio regionale: "I bambini e le bambine della classe 2A della Scuola Primaria di Bogliasco imparano le proprietà dei diversi materiali attraverso un approccio concreto e manipolativo con gli oggetti; muovono poi i primi passi nella piattaforma scolastica avvicinandosi alle funzioni di base di Microsoft Sway, creando in gruppo una semplicissima presentazione. Dopo aver imparato a distinguere i diversi materiali, approfondiscono la raccolta differenziata mediante una lezione capovolta (un video interattivo con EdPuzzle) e il cooperative learning".
Abbiamo intervistato la docente referente del progetto, Claudia Incerti.
Qual è stato il valore più evidente del progetto?
L'attività è un breve percorso che si inserisce in un percorso più ampio di educazione digitale e civica dei piccoli alunni di una classe seconda primaria. Unisce alla familiarizzazione con la tecnologia come strumento di lavoro, la manipolazione e l'operatività, che non possono mancare a questo livello di scuola, e l'apprendimento cooperativo e tra pari, che proposto quotidianamente permette alla classe e ai singoli alunni di costruire gradualmente competenze sociali e collaborative veramente notevoli. Come si può evincere dalla documentazione multimediale sull'Osservatorio, si sono alternati momenti di esplorazione in gruppo di materiali, per attivare conoscenze disciplinari (imparare a distinguere i vari materiali e le rispettive proprietà) con momenti di esplorazione dell'ambiente digitale scolastico con i propri tablet (BYOD), imparando le funzioni base dell'app Microsoft Sway, con cui realizzare un poster digitale collaborativo. Il passaggio intermedio del prodotto cartaceo, aumentato dal QRcode, ha permesso ai bambini di esercitare la padronanza di strumenti su diversi fronti. Nell'affrontare quindi la pratica della raccolta differenziata, hanno lavorato con la struttura cooperativa del Jigsaw, approfondendo le abilità sociali e il peer learning, attraverso una nuova attività manipolativa e affrontando un approccio flipped ai contenuti di apprendimento. In sintesi, il valore di questo piccolo segmento di percorso si può individuare proprio nell'aver proposto agli alunni attività coinvolgenti su più fronti, coniugando gli aspetti del digitale con quelli pratici e manuali, guidandoli verso una sempre maggiore consapevolezza e autonomia nella scelta degli strumenti con cui esprimersi e rendere evidenza dei propri apprendimenti. Per il gruppo classe ha rappresentato un passo ulteriore nella conquista delle competenze sociali.
Quale consiglio daresti ai colleghi per semplificare la realizzazione di una buona documentazione didattica?
La documentazione didattica, per non essere un "peso", dovrebbe far parte del percorso didattico; spesso invece viene percepita come un carico di lavoro ulteriore, svolto solo alla fine, anche a distanza di tempo, per cui è difficile ricostruire tutti i passaggi con precisione. Nel momento della progettazione didattica delle proprie U.d.A. si deve prevedere come raccogliere in itinere i materiali documentativi. Occorre prevedere quali tipi di materiali saranno più adeguati per documentare quel determinato tipo di attività e raccoglierli durante il lavoro, in modo sistematico ed efficiente. Per quanto mi riguarda, i materiali che raccolgo per la documentazione sono gli stessi che utilizzo per la valutazione in tutti i passaggi del percorso didattico, perciò ormai li raccolgo per abitudine. Anche gli studenti possono essere coinvolti nella raccolta della documentazione, spesso realizzano loro i prodotti che documentano l'attività, da un certo livello scolastico in poi.
Personalmente, utilizzo molto video, foto (anche dei vari elaborati e delle fasi intermedie), registrazioni audio, che essendo per uso personale non necessitano di autorizzazioni specifiche. Questo mi dà molti elementi per la valutazione e mi aiuta a ricostruire rapidamente le varie fasi del percorso e a documentarle. Una buona documentazione didattica deve esplicitare in modo chiaro, anche se sintetico, le fasi principali dell'attività, i materiali utilizzati, le competenze attese e i prodotti realizzati. In questo modo può essere veramente utile ai docenti che avessero interesse a riproporla nelle proprie classi.
Titolo: I materiali e la raccolta differenziata
Anno Scolastico: 2021/2022
Ordine di Scuola: Primaria
Tema prevalente: Sostenibilità e ambiente
Scuola: IC Bogliasco-Pieve-Sori (Genova)
Docente: Claudia Incerti - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LINK a DOCUMENTAZIONE: https://www.canva.com/design/DAFJkggduxg/bmtyd5fIetwDKFWzkWA_8Q/view?utm_content=DAFJkggduxg&utm_campaign=designshare&utm_medium=link&utm_source=homepage_design_menu
Il progetto "Le ville del ponente genovese" ha partecipato all'edizione care del Premio Progetto Scuola Digitale Liguria per la categoria "Docente innovatore", nell'ambito della quale si è classificato al quinto posto.
Questo l'abstract del progetto documentato nell'Osservatorio regionale: "Il progetto, cui hanno partecipato tre classi del quarto anno del Liceo, è stato svolto nell'ambito di un progetto di una rete nazionale di scuole per la diffusione delle metodologie didattiche innovative con l'utilizzo delle tecnologie digitali nell'ambito del PNSD, con capofila l'IIS Boccardi-Tiberio di Termoli (CB). Ogni classe ha seguito un ciclo di lezioni pomeridiane tenute online dal dott. Germano Paini, che ha insegnato agli studenti a creare dei chat bot. Ogni classe, appartenente a un plesso diverso della scuola, si è occupata di approfondire non solo le ville situate sul territorio ma anche la storia del tessuto urbano e delle famiglie proprietarie delle dimore stesse. Con un lavoro di raffinazione a passi successivi, alla fine tutte le informazioni sono confluite in un unico chat bot a cui è possibile accedere sul canale Telegram "Ville ponente_bot" e avviare la navigazione digitando: "Ville ponente > /start"."
Abbiamo intervistato la docente referente del progetto, Enrica Maragliano.
Qual è stato il valore più evidente del progetto?
Il progetto ha consentito agli studenti di conoscere meglio alcuni edifici del territorio limitrofo alla scuola, condividendo le proprie informazioni con i compagni di altre classi situate in plessi diversi e con il territorio: accompagnati dai loro docenti per la parte contenutistica e da un esperto per la parte di realizzazione pratica dei bot, hanno dovuto selezionare e catalogare le informazioni, inquadrandole in una logica condivisa, omogenea per tutti i filoni di indagine (storia delle ville e dei territori di Sampierdarena, di Cornigliano, di Pegli). I nostri allievi si sono cimentati nella realizzazione di chat bot, accostandosi a una logica di programmazione e di automatizzazione esterne al loro curriculum tradizionale, acquisendo competenze trasversali che potranno risultare utili nel loro futuro percorso di studi e lavorativo. Al tempo stesso, il progetto, presentato nelle sue varie fasi a stakeholder del territorio (presidenti e assessori comunali e di Municipi, dirigenti USR, DS, docenti, allievi di istituti comprensivi) ha permesso di far conoscere sia l'attività progettuale sia i risultati ottenuti su scala più vasta, esterna alla scuola.
Quale consiglio daresti ai colleghi per semplificare la realizzazione di una buona documentazione didattica?
Una buona documentazione inizia da una buona progettazione iniziale: coinvolgendo tutti gli attori (altri docenti, studenti, dirigenti, enti esterni) e ascoltando i loro suggerimenti, scrivendo tutto su un file condiviso in modo chiaro e sintetico a partire da un modello standard per l'Istituto. Importante è segnalare quello che non si sa in fase di pianificazione, giungendo gradualmente a sciogliere tutte le indeterminatezze. A consuntivo non resta altro che verificare gli obiettivi e i risultati effettivamente raggiunti, valorizzandone i punti di forza e individuando eventuali problemi che ne hanno ostacolato la realizzazione (permettendo di imparare dai propri errori per le esperienze successive).
Titolo: Le ville del ponente genovese
Anno Scolastico: 2021/2022
Ordine di Scuola: Secondaria di II grado
Tema prevalente: Patrimonio culturale, artistico e paesaggistico
Scuola: Liceo Mazzini (Genova)
Docente: Enrica Maragliano - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LINK a DOCUMENTAZIONE: https://www.schoolshare-pnsd.it/wp/
Il progetto "Dieci piccoli indiani, il film" ha partecipato all'edizione care del Premio Progetto Scuola Digitale Liguria per la categoria "Docente innovatore", nell'ambito della quale si è classificato al secondo posto.
Questo l'abstract del progetto documentato nell'Osservatorio regionale: "Nell'ambito del laboratorio pomeridiano di teatro gli alunni di 2A Vezzano Capoluogo affrontano attività di gioco per comprendere la natura del linguaggio teatrale. In seguito leggono il copione di 'Dieci piccoli indiani' di Agatha Christie insieme alla prof di Italiano, condiviso su Classroom e editato utilizzando Screenplay Formatter. Avanzano candidature per portare in scena i vari personaggi e si dà inizio alle prime prove. Nel frattempo preparano, insieme all'insegnante di Arte, le maschere che verranno indossate da dieci alunni-ballerini e le scenografie. Con l'insegnante di Musica viene realizzata e registrata la canzone per il balletto, il cui testo è tratto dalla versione originale in inglese della filastrocca "And then there were none". Gli alunni affrontano un percorso relativo alla scelta delle inquadrature, preparano lo storyboard, editano il video finale".
Abbiamo intervistato la docente referente del progetto, Irene Vivarelli.
Qual è stato il valore più evidente del progetto?
Dopo il lungo periodo di distanziamento dovuto all'emergenza sanitaria, gli alunni hanno sentito il desiderio di entrare fisicamente a contatto l'uno con l'altro, di vivere insieme emozioni e condividere stati d'animo "in presa diretta". Il linguaggio audiovisivo è diventato così lingua comune, unendoli per uno scopo comune: realizzare un video mettendo a frutto le competenze digitali legate al videomaking acquisite attraverso laboratori, anche promossi da Scuola Digitale Liguria, e percorsi didattici finalizzati. Quelle stesse competenze sono state aumentate, poiché i ragazzi hanno sperimentato nuove tecniche e imparato a gestire gli strumenti in autonomia.
Quale consiglio daresti ai colleghi per semplificare la realizzazione di una buona documentazione didattica?
Creare progettazione didattica è un'attività fondamentale e, anche se può sembrare impegnativa, è l'unica strada per ottenere buoni risultati. Per documentare in maniera rapida e efficace, consiglio al docente di coinvolgere sempre i colleghi e gli studenti. Solitamente la mia progettazione inizia in classe. Con gli alunni condivido le mie idee, mi confronto con loro per avere un primo feedback, raccolgo i suggerimenti e "aggiusto il tiro". Cerco di creare un clima di fiducia reciproca, affinché dal nostro dialogo nascano proposte didattiche di cui possano comprendere il valore. Parallelamente consulto i colleghi e condivido con loro la scheda di progettazione (spesso accompagnata da un'infografica), risorse multimediali, appunti, annotazioni utilizzando sempre strumenti digitali collaborativi (aggregatori di risorse, classi virtuali dedicate al progetto: una "privata", riservata ai docenti coinvolti, una per gli studenti).
Titolo: Dieci piccoli indiani, il film
Anno Scolastico: 2021/2022
Ordine di Scuola: Istituto comprensivo
Tema prevalente: Patrimonio culturale, artistico e paesaggistico
Scuola: ISA 11 Vezzano Ligure (La Spezia)
Docente: Irene Vivarelli - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LINK a DOCUMENTAZIONE: https://view.genial.ly/636e38d46ac2660013e4d4fd/interactive-content-dieci-piccoli-indiani
Il progetto "Classi all'aperto... Perché?" ha partecipato all'edizione care del Premio Progetto Scuola Digitale Liguria per la categoria "Docente innovatore", nell'ambito della quale si è classificato al sesto posto.
Questo l'abstract del progetto documentato nell'Osservatorio regionale: "Analizziamo con secondo la metodologia del problem solving, da cosa nasce, durante e dopo la pandemia, l'importanza di avere classi all'aperto attrezzate. Punti di forza del progetto...".
Abbiamo intervistato la docente referente del progetto, Ornella Capello.
Qual è stato il valore più evidente del progetto?
Il progetto, nato da un'esigenza sentita con gli alunni dopo il periodo di lockdown, ha coinvolto molte competenze disciplinari: progettazione, misurazione manufatti, manipolazione di materiale di riciclo per realizzare il prototipo presentato durante un hackathon di Istituto, alle classi per condividere l'esperienza ed implementarla.
Quale consiglio daresti ai colleghi per semplificare la realizzazione di una buona documentazione didattica?
Iniziare l'attività su una tematica scelta, sentita dalla classe. Metodologie di "circle time", "storytelling", "Problem solving".. Per progettare l'attività, realizzazione partendo dal concreto, da quel che si ha a disposizione nel quotidiano; utilizzo di strumenti e programmi multimediali a disposizione, in genere uso Presentazioni e pacchetto Google, perchè di facile utilizzo per bambini della scuola primaria
Titolo: Classi all'aperto... Perché?
Anno Scolastico: 2021/2022
Ordine di Scuola: Infanzia, primaria
Tema prevalente: Sostenibilità e ambiente
Scuola: IC Albenga II (Savona)
Docente: Ornella Capello - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LINK a DOCUMENTAZIONE: https://docs.1d5920f4b44b27a802bd77c4f0536f5a-gdprlock/presentation/d/1aPaIYi66g5xmPmiCQgpK5gs5RxYDGoyxxZwdJuSb7Ps/edit#slide=id.p
Il progetto "I can empathize" ha partecipato all'edizione care del Premio Progetto Scuola Digitale Liguria per la categoria "Docente innovatore", nell'ambito della quale si è classificato al quarto posto.
Questo l'abstract del progetto documentato nell'Osservatorio regionale: "Il progetto I can empathize è collaborazione, cooperazione tra scuole di diversi Paesi. I concetti di rispetto, amore, valorizzazione, accettazione, empatia sono sentiti e vissuti dagli alunni in un grande girotondo di amicizia".
Abbiamo intervistato la docente referente del progetto, Oriana Bucci.
Qual è stato il valore più evidente del progetto?
Il valore più evidente del progetto I can empathize è stata la collaborazione tra le scuole di cinque paesi europei: il piano del progetto era molto dettagliato, con attività ben delineate. L'utilizzo di diversi tools ha permesso agli alunni di sviluppare le competenze del XXI secolo, le soft skills. Le attività multidisciplinari hanno portato alla realizzazione di eBooks condivisi, a un prodotto finale, genial.ly, a un Padlet che è stato utilizzato anche durante il lockdows ed è diventato quindi uno strumento per continuare a collaborare e a condividere esperienze di video editing, di tinkering, di Coding, anche oltre la piattaforma eTwinning, e anche dopo aver avuto i riconoscimenti QL nazionale ed europeo nel 2019. Lo spirito è quello di continuare a lavorare in questo modo per il piacere di condividere con empatia.
Quale consiglio daresti ai colleghi per semplificare la realizzazione di una buona documentazione didattica?
Il primo passo è quello di iscriversi alla nuova piattaforma ECAS.EC.EUROPA.EU. L'esperienza eTwinning è molto formativa e motivante. Nel mio caso è stato un trampolino di lancio per superare il burnout, per apprendere le nuove metodologie e fare riferimento ai framework europei, imparare a fare progetto. Learning design può essere un canovaccio da seguire.
Titolo: I can empathize
Anno Scolastico: 2019/2020
Ordine di Scuola: Infanzia, primaria
Tema prevalente: Favorire l'interculturalità
Scuola: IC Maddalena-Bertani (Genova)
Docente: Oriana Bucci - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
LINK a DOCUMENTAZIONE: https://twinspace.etwinning.net/96286/home
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